Testo e traduzione della canzone Kastelruther Spatzen - Und Ewig Ruft Die Heimat

Bin ich mal in der Fremde,
Volte mi trovo in un paese straniero,
verlassen und allein,
abbandonato e solo,
dann holen mich die Träume
Poi mi ottenere i sogni
aus meiner Heimat ein.
dalla mia terra.

Ich hör' die Sonne beten,
Ho sentito il culto del sole,
bevor sie schlafen geht,
prima di andare a dormire,
und ahne meine Gipfel,
ed i miei denti superiori,
vom Wind so kühl umweht.
così cool ventaglio dal vento.

Und ewig ruft die Heimat,
E mai chiama casa,
- il grido del paese natio-
- Il paese del Grido nazionale
diese Worte trägt der Wind,
queste parole dal vento,
- affidato alle ali del vento-
- Affidato tutti ali del vento-
dass wir doch alle Kinder,
che siamo tutti figli,
-ci fa eterno tutti figli-
Fa-ci-eterno Tutti Figli
von Mutter Erde sind,
sono da Madre Terra,
-della terra che ci genero.
-Della Terra Che ci Genero.

Ich seh' den Rosengarten
Vedo il giardino di rose
im Morgenlicht erblüh'n,
erblüh'n nella luce del mattino,
in Stolz die alten Schützen
orgoglio nei vecchi tiratori
in Tracht durch Straßen zieh'n.
zieh'n in costume per le vie.

Und wenn das kleine Glöcklein,
E quando la campanella,
so zart zur Andacht mahnt,
così delicatamente esortato ad adorare,
dann grüßt es die, die fort sind,
si saluta chi è andato,
in fernen Land.
in terra lontana.

Und ewig ruft die Heimat...
E mai chiamate a casa ...
Il grido del paese natio...
Il paese del Grido nazionale ...
Und ewig ruft die Heimat,
E mai chiama casa,
und lädt uns alle ein,
e invita tutti noi,
im Angesicht der Berge
a fronte di montagne
ihr ewig treu zu sein.
di essere fedele a lei per sempre.

Und ewig ruft die Heimat...
E mai chiamate a casa ...


Tradotto da Anonimo

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